Pedodonzia Biologica

E’ molto importante che fin da piccini ci si prenda cura della bocca e dei denti.

Portare i propri figli “dal dentista” perché comincino a conoscere gli ambienti e i dottori,una sorta di “visita turistica”, è importante per evitare il trauma della “prima volta in poltrona”! Spesso si pensa che le patologie dei denti “da latte” siano trascurabili e si possa aspettare la permuta.

Non trascurare le patologie dei denti da latte

Ciò non corrisponde a realtà perché le malattie dei denti decidui se di per sé non danno grossi problemi al piccolo paziente, possono influire sulla salute del dente definitivo, intaccando l’integrità del sacco in cui si sviluppa. I denti definitivi possono erompere già con problemi per esempio al livello di calcificazione dello smalto, oppure trovare difficoltà a posizionarsi correttamente in arcata. Per questo sono consigliate visite periodiche anche per i più piccini.


Ma soprattutto sarà fondamentale valutare le funzioni della bocca: masticazione, deglutizione, respirazione in età evolutiva sono i meccanismi con cui si formano strutturalmente le basi ossee in cui poi gli elementi dentari si posizioneranno, tanto più “dritti” quanto più le ossa si saranno sviluppate in maniera armonica.


Pedodonzia, approccio Bio

È infatti fondamentale intercettare quanto prima eventuali problematiche nello sviluppo del cranio, che a cascata potranno influenzare lo sviluppo strutturale (e non solo ) dell’intero organismo. Noi consigliamo una prima visita fin dai 4 anni di età, visita in cui, oltre allo situazione dei denti si porrà molta attenzione alla struttura ossea, alla lingua, alle guance ed alle tonsille. Ma soprattutto sarà fondamentale valutare le funzioni della bocca: masticazione, deglutizione, respirazione in età evolutiva sono i meccanismi con cui si formano strutturalmente le basi ossee in cui poi gli elementi dentari si posizioneranno, tanto più “dritti” quanto più le ossa si saranno sviluppate in maniera armonica.

Fluoroprofilassi…si o no?

Applicazioni di fluoro per rafforzare la struttura dello smalto, venivano consigliate non solo ai bambini ma anche a pazienti con problemi di sensibilità dentale. Nell’approccio biologico la fluoroprofilassi sistemica (assunzione di compresse di fluoro durante l’età di sviluppo) viene considerata inefficace per la struttura dentale e addirittura nociva per la salute generale, vista la tossicità del fluoro alle concentrazioni usate! Per lo stesso motivo non utilizziamo la fluoroprofilassi topica (applicata direttamente sui denti), se non in rari casi di alterazione grave dei tessuti dentali.

Prevenzione

In virtù della visione della carie come malattia metabolica, con aumento dell’acidità del cavo orale e il prevalere dei ceppi batterici responsabili della patologia, si imposta un progetto di prevenzione con una dieta “anti-carie”, con l’utilizzo della omotossicologia per potenziare le difese immunitarie del bambino stesso e con probiotici che contrastino i batteri responsabili della carie.

Sigillatura dei solchi

Attorno ai sei-sette anni erompono in arcata i primi molari definitivi. Sono denti che non sostituiscono nessun elemento deciduo. Spesso, vista l’età del bambino, sono denti che vengono trascurati fino ad essere colpiti da patologia cariosa profonda. L’anatomia occlusale (la superficie del dente che va a masticare) favorisce inoltre l’accumulo di placca vista la profondità dei solchi e delle fosse caratteristica dei denti giovani. Per questo è buona norma posizionare un “sigillante” a base resinosa che “tappa” i solchi più profondi favorendo lo scorrere del cibo.

Ortodonzia: approccio miofunzionale

Le malocclusioni sono rapporti incongrui tra le arcate mascellari superiore ed inferiore che possono esitare in una serie di problematiche di tipo estetico, masticatorio, fonetico e respiratorio. Tali problemi possono essere preventivamente risolti, già in età evolutiva, grazie al posizionamento di “apparecchi” ortodontici, preferenzialmente che sfruttino innanzi tutto una metodica mio funzionale che condizioni le basi ossee finchè è possibile, per poi passare alla terapia con apparecchiature fisse, più orientate a riallineare gli elementi dentari su basi già conformate. Tali presidi vengono realizzati sulla base di attente valutazioni personalizzate quali radiografie panoramiche, teleradiografie, studi cefalometrici e impronte per lo studio del caso. Nel nostro studio ci avvaliamo della collaborazione di una collega specializzata nell’ortodonzia, ricercatrice e docente dell’università degli studi di Brescia.

Interdisciplinarietà in pediatria e pedodonzia

E’ proprio nell’area pediatrica che trova la sua migliore espressione il concetto di interdisciplinarietà, intesa come la partecipazione integrata di varie branche della medicina al servizio di una diagnosi e una terapia che più possibile si orientino verso la soluzione delle cause primarie delle patologie. Odontoiatria, pediatria, fisiatria, osteopatia, posturologia, optometria, kinesiologia, fisioterapia, nutrizione e tutto ciò che può promuovere un corretto e naturale funzionamento dell’organismo, sono tutte aree che possono e devono cooperare; se questi concetti vengono applicati a un soggetto in età di crescita, sarà sicuramente un successo, perché si potranno modificare le strutture in modo che una volta completata la crescita non ci siano asimmetrie né funzioni errate o disarmoniche.

Interdisciplinarietà con osteopatia e logopedia

Sono molteplici i punti in comune tra odontoiatria, osteopatia e logopedia; lo testimoniano tanti studi scientifici e tecniche di terapia integrata, come quelle che seguiamo, insieme a un gruppo di collaboratori. Di seguito potete vedere alcuni nostri scritti e link che vi mostrano quanto queste aree possano beneficiare di una gestione integrata.

Approfondimenti su questo tema:

Video su questo tema:

Airway and TMJ

3D Cranio.com - Cranial movement in 3D

Craniosacral movement animated

Deglutizione ai raggi X