Implantologia Biologica

Per sostituire i denti mancanti si utilizzano “viti” (impianti) posizionate nell’osso.

Gli impianti dentari dell’era moderna sono fatti in titanio, materiale che assicura una perfetta biocompatibilità unita ad una resistenza meccanica elevatissima. E’ molto importante che il titanio che costituisce l’impianto abbia una alto grado di cristallinità (caratteristica fisica) in modo che siano assicurate elevate qualità meccaniche e che non dia reazioni biologiche che portino a reazioni immunitarie nel tessuto osseo e mucoso in cui viene inserito.

Non tutti gli impianti sono uguali!

Il processo con il quale si viene a creare una connessione diretta strutturale e funzionale tra un osso vitale e le superfici di un impianto sottoposto a carico si definisce OSTEOINTEGRAZIONE. Se l’osteointegrazione avviene senza problemi (in condizioni normali è riportata una percentuale di successo tra il 95 e il 99%), l’impianto in titanio diventerà la nuova radice di un dente totalmente artificiale assicurando una estetica ed una funzione masticatoria comparabili a quelle di elementi naturali!


In un’ottica metal free, cioè di eliminazione di qualsiasi tipologia di metallo dall’organismo, si possono oggi inserire nell’osso impianti in ceramica, seppur nati con finalità più estetiche che biologiche.


Implantologia, approccio Bio metal free

La scelta terapeutica implantare deve basarsi su attente indagini sia alla poltrona (visita accurata, impronte per lo studio del caso) sia radiologiche (radiografie convenzionali e tomografie computerizzate tac). Con l’implantologia si possono sostituire sia elementi singoli che intere arcate, si può tornare a masticare ed a sorridere come con i propri denti (a volte anche meglio!).

Implantologia a carico immediato

Fino a poco tempo fa, una volta inserito l’impianto endoosseo in titanio, era necessario aspettare che il processo osteointegrativo terminasse il suo iter prima di poter posizionare il “dente” sull’impianto e quindi sfruttarlo per masticare. Si trattava di aspettare dai 2 ai 4 mesi per impianti nell’arcata inferiore e dai 3 ai 6 per quella superiore. Con i nuovi impianti utilizzati nel nostro studio sempre più spesso è possibile posizionare elementi provvisori (a volte addirittura già definitivi) FISSI, nell’arco di poche ore (da 4 a 48 al piu’ tardi), eliminando i problemi legati a provvisori mobili, scomodi, poco funzionali e antiestetici.

Implantologia post-estrattiva

Queste nuove tecnologie, unite alle tecniche chirurgiche piu’ moderne e alla perizia degli operatori (come sempre l’aspetto più importante), consentono di ridurre il numero di interventi (e quindi i disagi legati alla chirurgia) perché sempre più spesso nella stessa seduta si estraggono gli elementi dentari compromessi e si posizionano gli impianti endoossei negli alveoli dei denti stessi

Implantologia approccio bio

Negli ultimi anni la ricerca ha continuato ad analizzare le reazioni locali e sistemiche che il nostro organismo mette in atto a contatto con metalli come il titanio. Alti gradi di cristallinità assicurano una alta biocompatibilità che significa bassa risposta biologico-immunitaria e quindi raggiungimento della osteointegrazione. Purtroppo studi più recenti hanno mostrato che anche il titanio dà risposte immunitarie, nella maggior parte dei casi di lievissima entità, magari senza manifestazioni cliniche, ma non è assolutamente inerte (come in realtà ci si dovrebbe sempre aspettare quando il corpo entra in contatto con materiali artificiali)! In soggetti in cui il sistema immunitario si trova in uno stato già alterato (in deficit o in iperattività) si possono avere invece reazioni che raggiungono un livello clinico, innescando o peggiorando quadri patologici, anche a distanza dal luogo dell’inserimento. 

L’implantologia moderna consente l’opzione di impianti in titanio, con gradi differenti di purezza a seconda dei produttori, ma pur sempre un metallo. In un’ottica metal free, cioè di eliminazione di qualsiasi tipologia di metallo dall’organismo, si possono oggi inserire nell’osso impianti in ceramica, seppur nati con finalità più estetiche che biologiche.

Per questo motivo si è cominciato a studiare l’utilizzo di materiale ceramico per la realizzazione di impianti endoossei. Il materiale ceramico (zirconia) dovrebbe assicurare una maggiore biocompatibilità assicurando la stessa resistenza meccanica e maggiori caratteristiche estetiche soprattutto in caso di recessione dei tessuti gengivali periimplantari (la zirconia ha un colore bianco).

L’ossido di zirconio è la tipologia di ceramica utilizzata per produrre questi impianti e oltre al vantaggio di non essere un metallo, e per questo non andare incontro a fenomeni di corrosione, possiede anche caratteristiche di maggiore refrattarietà alla deposizione di placca sulla sua superficie. Inoltre, grazie alla colorazione ceramica, questi impianti hanno un aspetto decisamente più estetico, particolarmente utile là dove la gengiva nel tempo si assottiglia o si retrae.