Gnatologia Biologica

Lo studio di tutti gli organi o apparati che dal lato fisiologico o patologico possono essere collegati all’occlusione dentaria

Parte dell’odontoiatria che nell’uomo (ma, a livello di ricerca comparata, anche negli animali) studia, in fisiologia e patologia, le funzioni della mandibola (masticazione, deglutizione, fonatoria, posturale) e pertanto, studia i rapporti tra i mascellari, denti, articolazioni temporo-mandibolari di destra e sinistra, muscoli che muovono i mascellari e sistema nervoso che comanda quei muscoli, compresa la lingua.

Bruxismo

Il bruxismo consiste nel digrignamento dei denti, dovuto alla contrazione della muscolatura masticatoria, durante il sonno. 

Generalmente viene considerato come una parafunzione, ovvero un movimento non finalizzato ad uno scopo.


I problemi legati al bruxismo, seppur “tollerati” dalle persone che spesso non ne colgono appieno gli effetti negativi, sono in realtà più subdoli e pericolosi di quello che si possa pensare.


Gnatologia, approccio Bio

Per Gnatologia si intende quindi lo studio di tutti gli organi o apparati che dal lato fisiologico o patologico possono essere collegati all’occlusione dentaria - (MOLINA)

Si capisce quindi quante correlazioni ci siano con molti altri organi ed apparati.

Si potrebbe chiamare anche "Gnatologia posturale" (alcuni autori l’hanno chiamata “Ortoposturodonzia”): aumenta qui l’importanza della funzione linguale, della respirazione polmonare, della respirazione cranio-sacrale, della deglutizione mediata dall’osso ioide con i muscoli ad esso collegati (direttamente collegati con: mandibola, ossa temporali del cranio, manubrio dell’osso sternale, clavicole, prime coste toraciche, scapole, vertebre cervicali). Da queste connesse aree di interesse con la Gnatologia posturale, si comprende facilmente come l’apparato stomatognatico partecipi alla postura globale dell’essere umano - (WIKIPEDIA)

Il sistema stomatognatico (denti, muscoli masticatori, articolazioni temporo-mandibolare, legamenti) non è quindi un sistema a sé stante, chiuso, che non ha correlazione con il resto del corpo. Al contrario!!! È sempre più evidente che tale sistema è meccanicamente e funzionalmente connesso ad altri distretti corporei “lontani”. è un’aspetto che si è sempre avuto sotto gli occhi ma che la medicina “tradizionale” (soprattutto occidentale) non aveva o non aveva voluto inquadrare, con la giustificazione che non ci sono prove scientifiche che avvalorassero questa tesi. Ma le correlazioni occluso-posturali sono una evidenza! I muscoli del sistema masticatorio sono correlati a quelli del collo, questi a quelli della schiena e così via fino ai piedi!  

Se c’è un problema ad un muscolo della bocca, questo si può ripercuotere ad altri muscoli , per esempio a quelli della testa (da cui tante cefalee) o a quelli del collo (la famosa “cervicale”!!!).




Il bruxismo consiste nel digrignamento dei denti, dovuto alla contrazione della muscolatura masticatoria, durante il sonno. Generalmente viene considerato come una parafunzione, ovvero un movimento non finalizzato ad uno scopo.  




Il digrignamento perdura per 5-10 secondi e, durante la notte, questo evento può ripetersi varie volte. Tipicamente, l'episodio compare nella fase II del sonno (il che può anche essere evidenziato da artefatti che compaiono sul tracciato elettroencefalografico).

Si tratta di un fenomeno abbastanza diffuso presso la popolazione (5-20%) e generalmente non viene avvertito dalla persona interessata. Il rumore causato dallo sfregamento dei denti, invece, può disturbare il sonno del partner di letto e talvolta può essere talmente forte da potersi udire anche in altre camere.

Generalmente al risveglio la persona non avverte nessun disturbo tranne nei casi di bruxismo intenso in cui si può avvertire una sensazione dolorosa alle mascelle. Il digrignamento, però, può creare dei danni a causa della limatura della superficie masticatoria dei denti sia dell'arcata superiore che di quella inferiore e questa condizione, il più delle volte, viene notata dal dentista. Col tempo il bruxismo può produrre alterazioni importanti dei denti che possono accorciarsi e lesionarsi e ciò può facilitare l'insorgenza di carie. Talvolta lo smalto può essere talmente danneggiato da lasciare scoperta la dentina, il che può velocizzare la successiva erosione. Alla lunga si possono verificare fratture o perdite dentali. Si può anche avere difficoltà ad aprire la bocca completamente ed aumento della sensibilità dei denti al caldo o al freddo. È, infine, da notare che la dolorabilità dell'articolazione temporo-mandibolare, se continuativa, può produrre comparsa di cefalea.  




I fattori eziologici del fenomeno non sono noti: in alcuni casi si è notata una predisposizione familiare, talvolta si è fatto riferimento a malformazioni mandibolari od a problemi d'occlusione dentari ed anche ad stati psicopatologici alterati (tensione emotiva, aggressività) od ad alterazioni del sistema extrapiramidale, ma soprattutto pare che sia legato al male della nostra società…lo stress!!! - (WIKIPEDIA)

I problemi legati al bruxismo, seppur “tollerati” dalle persone che spesso non ne colgono appieno gli effetti negativi, sono in realtà più subdoli e pericolosi di quello che si possa pensare. Proprio perché il sistema stomatognatico è correlato al resto dell’organismo noi poniamo molta attenzione a queste problematiche perché con il nostro lavoro prima di tutto non vogliamo nuocere! Dobbiamo evitare di alterare equilibri stabilitisi nell’organismo del paziente. In secondo luogo, là dove ci rendiamo conto che dalla bocca si innescano una serie di problematiche a livello di varie parti del corpo, la terapia dovrà necessariamente tenerne conto.  

Non sempre è facile per il paziente rendersi conto del proprio atteggiamento di bruxismo (breve video esplicativo)

Durante la notte, come detto, possiamo contare solo sull’opinione di altri oppure sui sintomi al risveglio, mentre spesso non è percepito neanche quello diurno, proprio perché avviene in modo automatico, sotto la soglia di percezione cosciente e in momenti di alta concentrazione. Proprio per far rendere conto al paziente della sua attitudine, almeno durante il giorno, esiste un’utilissima APP per cellulare e tablet,  BRUXAPP, che attraverso una serie di check-up e domande durante la giornata, permette nell’arco di una settimana di avere un’idea della tendenza o meno al bruxismo.  





Spesso ci avvaliamo quindi della collaborazione di professionisti quali OSTEOPATI e KINESIOLOGI, professionisti nel curare patologie dell’apparato muscolo-scheletrico di cui il sistema stomatognatico rappresenta una delle “stazioni “ principali.

Spesso la sintomatologia che accompagna il bruxismo è molto variabile: dolori diffusi a tutta l’area masticatoria oppure localizzati in aree specifiche ma migranti, acufeni (fischi alle orecchie) o riduzione dell’udito, rumori e dolori all’articolazione temporo-mandibolare, indolenzimento o dolorabilità della zona cervicale e dell’area scapolare, cefalee delle più svariate forme, dolori agli occhi e alla zona perioculare, mal di denti spesso poco localizzabile ad un solo dente ma ad un’area, aumento della sensibilità dentinale… Si tratta di sintomi che tendono a scomparire solo dopo un periodo di terapia più o meno protratto a seconda della gravità della situazione.

  


Proprio per ottenere una remissione dei sintomi più rapida e un’efficacia più stabile delle terapie, lo studio BOSSINIGALLO si è dotato di una strumentazione innovativa, Velvet TMJ, una radiofrequenza (tecar terapia) specifica per l’area muscolo-articolare collegata alla bocca, capace di ottenere una decontrazione delle contratture muscolari e una diminuzione o addirittura una remissione molto più rapide o immediate dei sintomi.